Una domanda davanti alla quale spesso ci si trova spiazzati. Ci si chiede, dove si abbia sbagliato o chi o cosa ne sia stata la causa. Non c’è nessuna colpa, né cattiva influenza: essere gay o lesbiche è un dato di fatto, una sessualità esistente, da sempre. Tuttavia per alcune famiglie, vuoi per pregiudizi sociali vuoi per ostruzioni legate ad una cultura d’intolleranza radicata, è ancora tanto difficile accettarlo. Abbattere questi muri di ostilità, cercando di andargli incontro attraverso la comprensione, evitando di assumere atteggiamenti inquisitori, può essere un inizio verso l’accettazione e l’inclusione del ragazzo in un clima familiare più sereno e stabile, in una famiglia degna di questo nome.
Se tuo figlio si dichiarasse gay, la cosa più importante da fare sarebbe trasmettergli fiducia; deve sapere che sui genitori potrà sempre contare, che la famiglia sarà la sua fortezza da cui ricavare la forza per affrontare il mondo esterno che, per quanto sia in procinto di grandi cambiamenti socio-culturali, è ancora colmo di pregiudizi che inducono alle più svariate forme di violenza.
Il buon genitore deve ascoltare il proprio figlio ed essere disposto a mettere da parte i propri preconcetti, propenso all’accettazione e ad un tranquillo dialogo con il proprio figlio. Deve essere aperto al confronto, aprire il suo mondo ed accogliere quello dell’altro, guidandolo nel giusto, ma senza giudicare. Indurre il ragazzo alla sua massima libertà di espressione, essere la guida con la quale possa uscir fuori dal bozzolo di vergogna che lo tiene prigioniero, colpa delle pesanti oppressioni sociali. Grazie alla famiglia il ragazzo non dovrà aver più paura di nascondersi ma vivere in libertà e alla luce del sole, la sua vita. Sarà così, senza dubbio, un momento indelebile nel quale si potrà rafforzare il legame genitore-figlio.